Jinchuriki Dimension

Fra i monti rocciosi, L'Hokage in arrivo a Iwa

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Yameta
view post Posted on 12/8/2010, 14:04




Il resto della giornata fu abbastanza silenzioso, anche la sera, fra gli sbraitii di Kosuke per la noia. Mangiai poco ed andai a dormire in fretta, avevo sonno e speravo che mi avrebbe aiutato a riflettere su come agire l'indomani con Ayame.
Le sacre scritture di Icha Icha Soifon non mi avevano aiutato come speravo, al massimo mi avevano suggerito come agire nel campo sessuale, e per questo motivo avevo una crisi di fede nei sacri testi.
Il mattino seguente mi svegliai con la ferma idea di non essere riuscito a combinare nulla.
Uscii dalla mia stanza e vidi Goumei seduto in tavola su cui vi era un'abbondante colazione, non vedevo Kosuke.. sarà ad allenarsi.
-Buongiorno, Obito-sama-
Feci un cenno ancora assonnato e mi sedetti a mangiare -Dopo tutto quello che è successo ieri, non vi ho chiesto se avete qualche novità sulla posizione di Haka-
Goumei annuì.. ogni volta che affidavo loro un compito, ero certo al 100% che l'avrebbero portata a termine.
-Kosuke ha percepito una pizzico del suo chakra in direzione del paese dei fulmini-
Ghignai, perfetto. Avrei preso due piccioni con una fava: avrei trovato Haka ed avrei definito le prossime mosse su Akatsuki e lo Xian Ming con Yosuke.
-Ottimo lavoro- inghiottii dei biscotti rapidamente
-Fino a quando tempo rimaremo qui?-
Quella era proprio una bella domanda.. non ne avevo la benché minima idea!
-Un paio di giorni..-
Goumei annuì -Va bene, Obito-sama.. per una volta fa bene che lei si preoccupi un pò di se stesso e di ciò che vuole-
Che tatto.. perfettamente l'opposto di quel pazzoide perverso di Kosuke.
Mi alzai, misi la felpa blu dei jonin di Konoha e le protezioni alle braccia, mi misi i sandali ed uscii dall'appartamento -Non ci sono per tutto il giorno, Goumei. Siete congedati per oggi- l'uomo annuì con un sorriso e potei uscire

Camminai per Iwa, c'erano shinobi e civili dappertutto, intenti alla ricostruzione delle case distrutte da Yonbi.. Iwa si stava riprendendo velocemente, constatai.
Proseguii e mi fermai alle porte dell'ospedale.. fra qualche minuto avrei dovuto sostenere la prova più ardua che abbia mai sostenuto.. gli esami jonin o ANBU erano prettamente più facili!
 
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view post Posted on 12/8/2010, 17:43
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Io e Midori eravamo nella sala d'attesa dell'ospedale, vestiti con abiti normali: io avevo una maglia rossa e pantaloni chiari, mente lei, neanche a farlo apposta, era vestita di verde. (Midori in giapponese significa proprio verde)
Incredibilmente nessuno mi aveva riconosciuto, forse era proprio vero che l'abito alle volte fa il monaco...

Pochi minuti dopo vidi finalmente Obito entrare in ospedale. Dopo un momento di imbarazzo, mi affiancai a lui.
"Riposato bene?"
"Sì. Tu invece?"
"Ieri notte mi era venuto un mal di testa tremendo... per fortuna che esistono le pastiglie!"

Nel frattempo Obito guadò oltre di me, fissando Midori. Cercai subito di rassicurarlo.
"Tranquillo. Non è in un momento vendicativo, anzi! Ti ha agevolato!"
"Agevolato in che senso?"
"Mi hanno comunicato che Ayame è sveglia in questo momento, inoltre suo fratello Hiroshi è fuori. Midori con una scusa l'ha allontanato per un paio d'ore..."
"E tutto questo piano l'ha fatto da sola?!?"
"Quando si tratta di piani o di trappole, è semplicemente geniale! Se poi c'è di mezzo del sentimentale, si ingegna ancora di più!"
"Ah, capisco..."
"Ora tocca a te! Buona fortuna!"
affermai sorridendo.
Obito stava per andare, quando mi venne in mente un dettaglio molto importante.
"Ah! Cerca di essere sincero, se puoi. E se all'inizio è un po' testarda, non dargli troppo peso: è considerata la ribelle della famiglia, quindi..."
"Uomo avvisato, mezzo salvato?"
"Esattamente!"


Quando Obito salì al piano superiore, tornai da Midori che aveva assistito al nostro dialogo.
"Ora ti senti più tranquilla?"
"Forse..."
"Odio quando dai certe risposte!"
"Io invece adoro quando ti arrabbi! Sembri più naturale!"
"Naturale?"

Nonostante ci conoscevamo da anni, io certe volte non la capivo proprio! Poco dopo lasciammo l'ospedale, per dirigerci verso il palazzo dello Tsuchikage. Dato che aspettavo il rapporto definitivo dei danni, avevo la mattinata libera. Mi dovevo tenere impegnato per non pensare troppo a quello che era accaduto ieri. Forse Satoru aveva voglia di allenarsi un po' in giardino...
 
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Yameta
view post Posted on 12/8/2010, 20:27




Avanzai incerto per il corridoio dell'ospedale di Iwa.
Detti un'ultima occhiata a Katayama e Midori che si allontanavano e pensai, come mai la Namikaze aveva deciso di aiutarmi?
Evidentemente, Katayama aveva trovato un modo per convincerla.. non voglio sapere quale però.
Cammino un'altro pò, incurante degli sguardi dei medici e dalle stregate infermiere che mi fissavano sognanti.. spero che non si crei anche qui ad Iwa un'orda di assatanate violentatrici; potrei davvero sognarmi di parlare con Ayame.
Avanzo un'altro pò fino a fermarmi di fronte alla porta della stanza della Hyuga, sembrava che ci fosse silenzio.. sembrava.
Tirai un sospiro per prepararmi.. da ora in poi avrei dovuto dare il meglio delle mie capacità oratorie, speravo solamente di non mettermi a balbettare o a tremare di fronte a lei: non volevo farmi passare per un sentimentalista smidollato, sono il Demone di Konoha, dannazione! Non devo aver paura, sono il Judaime Hokage, doppia maledizione!
Frasi che ripetevo a me stesso per prepararmi, aprii la porta e.. forse era meglio richiuderla.
Ayame giaceva sul letto stretta a forti cinghie di cuoio che le impedivano di alzarsi dal letto.. e come si divincolava, poi.
Oramai, però, avevo toccato la palla: dovevo giocare per forza.
Entrai e mi armai di tutta la mia fighezza e compostezza
-Uh? Hokage-dono! Mi aiuti la prego!- sbottò lei implorante
Io mi paralizzai.. quant'era bella. Il suo tono implorante, poi, mi stregava: dovevo aiutarla a liberarsi.
Senza pensarci più di una volta, tagliai le cinghie che la tenevano ferma al letto mentre la Hyuga si alzava festante e mi abbracciava.. ora si che sono veramente KO.
-Grazie, Grazie, Grazie!!- urlò festante, poi però si fermò, la vidi arrossire e staccarsi da me per poi sedersi sul letto -Cosa ci fa qui, Hokage-dono?-
Andava subito al dunque, eh? Cercai di ricompormi e mi sedetti mentre poggiavo delle violette nuove sul tavolo dopo averle riempite prima che lei potesse accorgersene.
-Beh, vi ho vista in pericolo di vita, Hyuga-san, ed ho pensato di venirvi a trovare-
Lei incarnò un sopracciglio.. non c'è dubbio, sono un idiota.
Un bel sorriso, però, si fece spazio sul suo viso -La ringrazio per l'interessamento, Hokage-dono.. mi ha anche portato i miei fiori preferiti-
Già, sono proprio un idiota. Mi grattai nervosamente la nuca mentre cercavo un'argomento con cui iniziare una conversazione, ma poi, la vidi rabbuiarsi.
-Qualcosa non va?- domandai
-Ecco.. non mi piacciono tutti questi suffissi. Mi chiami, Ayame e basta-
Un bel passo no? Darsi del tu era già un buon traguardo -Ok, Ayame.. tu però chiamami solamente Obito-
Lei divenne un pò rossa e sorrise -Ok, Obi-
Obi?? Mi ha dato pure un diminuitivo?! Io odio i diminuitivi! Cercai però di non darglielo a vedere.
-Sai, mi hanno detto che sei terribilmente forte ma.. Makoto è molto più forte di te-
Questo era da vedere -Come credi- ribattei vago
Lei parve alterarsi -Eh no! Quell'aria di sufficenza non mi piace, Obi! Non devi sottovalutare lo Tsuchikage!-
Non so perchè ma quella che si prospettava un'amabile e tranquilla discussione, si stava rapidamente accendendo.
-Non lo sottovaluto.. ma chi ti dice che io non sia forte quanto o più di lui?-
Lei si bloccò -Ma che ne sai tu.. sei un borioso. Ti ho visto arrivare, sai. Chi ti credi di essere
Già, siamo passati proprio alla lite.
-Un Kage! E posso batterti anche con le mani legate e gli occhi chiusi, te e Katayama!
Ayame si alzò con voga, i nostri sguardi erano vicinissimi.. nonostante ciò non mi sentivo imbarazzato di molto: lei si.
Quella ragazza era la prima persona che rispondeva con le rime a me, Obito Hatake.. ora si che me ne stavo innamorando.
-Ma fammi il favore, doppio occhio- ribatté lei
Eh si.. mi stava facendo pure incavolare! Mi allontanai da lei.. preso dagli ormoni com'ero le sarei saltato addosso: è così sexy.
Mi vide barcollare e subito si preoccupò -Stai bene, Obi?-
Da folle a dolcezza pura? WOW -Si, sto bene, grazie-
Stavolta fu lei a barcollare e quasi a cadere a terra, se non l'avessi afferrata al volo e l'avessi fatta stendere -G..grazie-
Mi ritrovai davvero imbarazzato.. di nuovo!
La feci coricare e distolsi lo sguardo per nascondere il volto per il rossore -S..sei ancora convalescente, dovresti riposare.-
Lei, da bambina -Uffa.. ma io mi annoio. Nessuno mi viene a trovare e mi secca stare da sola-
Credo che da lì in poi le cose sarebbero andate di bene in meglio -Io non ho nulla da fare.. se vuoi posso rimanere a farti compagnia-
Lei arrossì -D..davvero? Ma non hai da fare.. insomma, un Kage come te..-
Io feci un lieve sorriso.. mi facevano male i connotati, non ero abituato a sorridere in quel modo -Questa ad Iwa è una vacanza e non mi dispiace stare qui con te.. sempre che per te non sia il contrario-
-N..n..no! Mi piaci.. no cioé.. mi piace stare in tua compagnia- commentò lei rossa
Forse avevo capito male prima, però non aveva importanza.. da lì in poi capii veramente che amavo Ayame Hyuga.
 
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view post Posted on 13/8/2010, 18:19
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Era da tempo che non mi allenavo con un chonin, dimenticandomi di quanto poteva essere piacevole!
Satoru si muoveva con grazia e velocità, ormai si era ristabilito completamente dall'infortunio che lo aveva perseguitato. Il giardino era veramente l'ideale per un allenamento: rilassante con le sue piante e isolato da tutti, un ottimo rifugio.
"Ti dovrei metterti in qualche team..." accennai, con un po' di fiato corto.
"Che le prende, Tsuchikage?" commentò Satoru un po' sfottendo. "Si è arruginito col tempo?"
"Ehi! Se voglio, ti seppelisco accanto le rose del giardino! Ora proviamo le tue difese!"

Stavo per attaccare, quando vidi arrivare le mie due guardie del corpo. Dal passo spedito di Hiroshi, capì che era veramente incavolato, e poi Midori gli stava continuamente parlando con aria tesa. "Mi sa che ha scoperto il nostro piano..."
Si piazzò davanti a me, fissandomi veramente male. Ma la cosa che mi preoccupava di più era la sua mano sull'elsa della katana: poteva tranquillamente fregarsene della nostra amicizia per ragioni d'onore, lo conoscevo fin troppo bene!
"Spero che quello che ho sentito sia una balla..." minacciò Hiroshi. Aveva una vena sulla fronte che pompava vistosamente sangue, da quanto era infuriato.
"Ehi! Ma come ti permetti di parlare così al Tsuchikage!" intervenne Satoru, ma io lo feci allontanare. Meno testimoni c'erano, più ero libero di parlare.
"Ora calmati!"
"Neanche morto! Hai lasciato mia sorella da sola, con Obito! Ti dovrei infilzare senza neanche pensarci..."
"Provaci e la prima a infilzare qualcuno sarò io!"
affemò Midori, con tono minaccioso alle spalle di Hiroshi.
"EHI! Qui nessuno infilza o trapassa, chiaro!!!"
Non credevo che la storia potesse degenerare in questa maniera.
"Hiroshi, non puoi parlare così! Tua sorella ha vent'anni, e sa prendere le sue decisioni!"
"Ma so sai a chi l'avete lasciata in quella stanza?!?"
"Ma a te da più fastidio che ci siamo Obito... o che qualcuno giri intorno ad Ayame?"
domandò Midori. Hiroshi sospirò profondamente con il naso, la Namikaze aveva fatto centro!
"Ah, ah..." ridacchiai.
"Cosa cavolo ti metti a ridere adesso?" esclamò Hiroshi.
"Facciamo così: se tra i due succede qualcosa... faremo tutto in maniera ufficiale!"
"Eh?!?"
"E' giusto che il fratello di Ayame parli col suo fidanzato..."
commentò Midori, con un sorridente che aveva poco d'innocente.
"Ma voi siete impazziti o cosa?!?" domandò Hiroshi voltandosi ripetutamente.
"Da buon fratello, devi essere chiaro con Obito! Ricordargli che tu e Ayame fate parte del rinnovato clan Hyuga, che avete un codice d'onore da rispettare, ecc..."
Hiroshi era visibilmente agitato. Se nei campi di battaglia era praticamente indomabile, sul piano diplomatico era parecchio deficitario...
Accompagnadolo quasi con la forza, io e Midori portammo Hiroshi a fare una visita alla sorella ricoverata. Ormai ero entrato nel piano ideato da Midori, e non potevo di certo tirarmi indietro proprio adesso!
 
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Yameta
view post Posted on 13/8/2010, 20:26




Non avevo mai parlato, in vita mia, con una persona dalla personalità così magnetica e divertente come Ayame Hyuga.
Ero completamente ammalliato da lei che addirittura mi sciolsi dalle mie inibizioni da orgoglio e mi misi ad ascoltarla con curiosità nelle cose che mi raccontava e, cosa estremamente soddisfacente per me, rideva alle mie battute.
A dire il vero, ne conoscevo solamente tre ma a quanto pare avevano funzionato per bene.. e dire che ora mi ritrovavo veramente a corto di idee. Dovrebbero insegnare come far ridere una donna. Tobairo-sensei diceva sempre "Fa ridere una donna e l'avrai conquistata".
Parole d'oro.. parole d'oro.
-Obi, com'è essere Hokage?- mi domandò
-Com'è dici?- cercai di riflettere su cosa dirle e su come dirglielo -Diciamo che ha i suoi pro e contro. Sopratutto quando devi compilare scartoffie inutili, quella è la cosa che odio di più.. ed è anche controproducente!-
-Ihihih.. da come lo dici, sembra che sia un incubo essere uno dei Kage-
Sbuffai -Lo è, credimi.. però ti da molte soddisfazioni-
Avevamo parlato per non so quanto tempo di tutto, lei aveva parlato, per la maggior parte del tempo, io avevo soprattutto ascoltato.
-Tu invece? Ti da soddisfazione essere una kunoichi?- domandai
Lei annuì convinta.. non riuscivo a staccarle un'occhio di dosso: è così si bella!
-Essere una special jounin è bello, però spero di entrare al più presto nelle ANBU. Così diventerò più forte.. Obi, ma è vero che a Konoha fanno il ramen più buono delle terre ninja?-
Annuii, personalmente non adoravo il ramen.. mi andava qualche volta ma non stravedevo per esso come gli Uzumaki di Suna.
-Se vuoi, quando ti dimettono e vieni a Konoha, ci possiamo andare assieme- proposi.. forse ho accellerato e potrei anche pentirmene.
Lei mi fissò con sguardo divertito e da gattina seducente, per la prima volta provai un poderoso istinto sessuale nei suoi confronti -Mi stai chiedendo un'appuntamento, Obi?-
Non so perchè ma mi ritrovai ad arrossire ed a balbettare come un'idiota
-N..no, cioé.. si, perché.. no.. io..- che vergogna!
E se io ero rosso, lei era viola.
Forse era perché ero ancora sconvolto per la proposta di Ayame che i miei sensi non reagirono a tempo debito.. ma la Hyuga si era alzata, abbastanza velocemente per i miei standard, per saltarmi addosso e baciarmi.
-Sei troppo teso, Obi.. lascia che ti rilassi io. Mi piaci un sacco, sai?-
-!!!!-
Una sensazione impareggiabile, un bacio per nulla focoso o sensuale, era un bacio incerto quello che mi aveva dato Ayame: anche lei mascherava le emozioni come me.. solo in quel momento, quando ricambiai il bacio e le accarezzai i capelli, capii quanto ci assomigliavamo; cosa ci differenziava? Io mascheravo le mie emozioni con odio ed indifferenza, lei con allegria e vivacità pura.
Quando ci staccammo, non seppi fare altro che rimanere imbambolato mentre lei mi osservava con un sorriso sincero.. peccato che c'erano degli spettatori che erano entrati nella stanza: uno di loro aveva pure una katana che stava quasi per infilzarmi.
 
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view post Posted on 13/8/2010, 23:54
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"Hiroshi, non fare cazzate!!!" urlai con gli occhi spalancati. Nel frattempo Midori stava cercando di immobilizzargli il braccio destro, in cui impugnava la katana. Era un abile spadaccino, poteva aprirmi Obito come un'anguria!
"E' solo un bacio innocente!" commentò Midori.
"Confermo!" esclamò Obito. Non sapevo come, ma in quel momento sparai una battuta veramente stupida... facevo più bella figura se rimanevo zitto!
"Neanche li avessimo beccati nudi..."
Gli effetti furono immediati: Ayame divenne rossa come un pomodoro, Obito mi fulminò con lo sguardo e Hiroshi diventò una bestia che a confronto lo Yonbi di ieri era una tranquilla scimmietta! Midori invece scuotè la testa e mormorò: "Gli uomini sono tutti uguali..."
"Giuro che se hai messo le mani addosso a mia sorella..."
minacciò Hiroshi, ma Ayame ribatté: "Non è colpa sua! Lo abbiamo voluto entrambi, e poi devi smetterla di dirmi cosa fare e come comportarmi: non sono più una ragazzina!"
A quel punto credevo che la situazione si fosse calmata, anche perché Hiroshi aveva riposto la katana nel fodero. Io e Midori tirammo un sospiro di sollievo, ma in quel attimo Hiroshi si avvicinò alla sorella e gli tirò un tremendo ceffone alla guancia. Ayame cadde sul letto, forse anche facendo cadere qualche lacrime sulle coperte.
"Tu devi smetterla di contraddirmi!" disse Hiroshi alzando la voce.
Obito si alzò in piedi di scatto, come per affrontare il fratello di lei, ma io mi misi in mezzo. Allargando un braccio, gli feci capire che non doveva intervenire.
"Mi dispiace Obito, ma questo è un problema che devo risolvere io. E poi non vorrei che agitassi il tuo Sakki davanti ad Ayame..."

Mi posizionai davanti a Hiroshi, facendolo indietreggiare di un passo mentre Midori si sedette accanto ad Ayame per consolarla a parole. Purtroppo non era la prima volta che capitava un fatto del genere, tutta colpa della rigidità interna degli Hyuga, e più di una volta io e Hiroshi avevamo discusso per questo motivo.
"Ma sei rimbambito o cosa?"
"Non sono fatti che ti riguardano, Makoto!"
"E invece sì!"
"Tu non c'entri niente, e lei che continua a mettere il cattiva luce il clan!"
"Hiroshi, piantala una volta tanto con questa storia del tuo clan! Non risolverai mai niente così!"
"Se fossi stata io al posto di Makoto, ti avrei già buttato fuori da qui!"
intervenne Midori. Lo avrebbe già fatto, se non fosse per il fatto che noi tre ci conosciamo da anni.
Purtroppo questa storia andava avanti da anni: Hiroshi era il primo genito, nonché successore diretto del clan, e da sempre gli avevano insegnato una disciplina ferrea. In futuro sarebbe diventato il capoclan, e per questo motivo non tollerava le voci contrarie interne, neanche se venivano da sua sorella, un po' ribelle, ma dall'animo gentile.
Folgorante fu un episodio di tanto tempo fa, di quando io ero Jonin e lei ancora Genin. Mi bussò nel cuore nella notte alla mia porta, dicendomi che era scappata di casa. Aveva litigato pesantemente col fratello e la famiglia voleva che si scusasse a tutti i costi con Hiroshi, ma lei in risposta tentò una fuga, che durò solo una notte.
Col tempo la situzione migliorò un po', ma Hiroshi non aveva abbandonato il suo approccio. Emblematico fu quando Ayame, in un molto di debolezza, ammise: "Avrei voluto un fratello come te..."

Obito rimase qualche momento accanto ad Ayame, poi si guardò: "Lo sapevo che..."
"Tu non c'entri niente!"
affemai. Poi aggiunsi: "Ora io e Hiroshi usciremo da qui, abbiamo molte cose da chiarire..."
"Tu non puoi darmi degli ordini in questo modo!"
"Oh sì, invece! Fino a prova contraria, io sono lo Tsuchikage!"

A quel punto Midori si alzò, come per impedirmi di fare qualche schiocchezza. "Tranquilla, saranno solo parole... purtroppo doveva succedere prima o poi!" dissi accompagando fuori Hiroshi, visibilmente riluttante.
Quando uscimmo dalla stanza, intravidi con la coda dell'occhio Ayame abbracciare disperatamente Midori, come se fosse la colpevole di tutto ciò.
Io e Hiroshi andammo all'ultimo piano, al momento vuoto per restauri. Avrei voluto mettergli le mani addosso, ma mi trattenni perché volevo mettere in chiaro la mia opinione sul suo atteggiamento da "destinato ad avere il potere": per anni non avevo commentato niente perché ero un estraneo, ma ora ero stufo di rimanere a guardare, senza fare nulla. Forse in quel giorno la nostra amicizia sarebbe andata a farsi benedire per sempre. E forse mi sarei creato un nuovo avversario.
 
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Yameta
view post Posted on 14/8/2010, 11:36




Ayame continuava a piange a dirotto mentre la Namikaze la consolava.. io invece non potevo fare altro che guardarla in lacrime mentre nella mia mente balenava l'idea di mostrare a quel fottuto Hyuga chi fosse veramente il Demone di Konoha!
-Perché.. perché è così? Perché il clan è così?!-
Erano domande a cui la Namikaze non sapeva dare risposta, ed io nemmeno: non avevo un clan a cui appartenere; gli Hatake di Kumo erano degli estranei.
-Vedrai che tutto si aggiusterà- rispose la Namikaze dopo che Ayame si tranquillizzò, si alzò e mi rivolse uno sguardo dispiaciuto -Mi spiace, Hokage-dono. Hiroshi è un bravo ragazzo ma segue fedelmente le leggi del suo clan..-
Non mi interessavano le scuse di quell'insetto -Non devi scusarti con me per il comportamento di quello.. dev'essere lui a scusarsi con Ayame- ribattei io.
Le scuse per me poteva infilarsele su per il culo!
La Namikaze annuì incerta, dopodiché uscii dalla stanza lasciandoci soli.
Fu inaspettato quando Ayame mi abbracciò in lacrime.. non sapevo cosa fare o cosa dirle per farla tranquillizzare: sono proprio una frana.
-Odio le regole, odio il clan, odio mio fratello!- sbottò
Mi limitai ad accarezzarle i capelli -Non preoccuparti.. nessuno di questi potrà mai più farti del male d'ora in poi.-
Lei si allarmò non di poco, il tono con cui l'avevo detto era molto, troppo, freddo -Ti prego, Obi.. non lasciarmi. Voglio addormentarmi fra le tue braccia-
Arrossì imbarazzato, non ero proprio abituato -Tranquilla, non farò del male a tuo fratello.. almeno, non gliene farò tantissimo-
Avevo capito subito quale fosse la sua preoccupazione e la volli subito calmare -Non sono mai stata felice e rilassata come ora, nemmeno quando sono con Makoto-
Non so perché ma quella frase mi fece sentire un pò geloso, e di questo lei se ne accorse -Sei geloso di Makoto?-
-Tsk.. certo che no! è solo che mi da un pò di fastidio, niente di che- lei mi sorrise stendendo la testa nuovamente sulle mie gambe.
-Tu però sei più bello di Makoto- concluse mentre si addormentava
Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere, anche se pensavo che non fosse vero sorrisi.. finalmente c'era qualcuno che mi amava per quello che ero e non per quello che rappresentavo: non si trattava né per la mia fama, né per il mio titolo, né per la mia forza -Mai quanto te, Ayame-
Lei si era addormentata con un lieve sorriso, sono contento di essere riuscito a farla calmare; tuttavia io non lo ero proprio, volevo dare una sberla ad Hiroshi con almeno il triplo di forza in più.
Katayama poteva sbrigarsela come meglio credeva ma.. sarei stato io a mettere le cose in chiaro con il fratello della mia Ayame: gli avrei fatto paura, su questo non ci pioveva.
Attivai il Byakugan alla ricerca dei tre ninja di alto rango di Iwa e cercai di udire alla conversazione grazie al Byakugan ed al mio finissimo udito.
 
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view post Posted on 14/8/2010, 16:49
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L'ultimo piano dell'ospedale era completamente vuoto, a parte me e Hiroshi. Ci fronteggiamo lungo il corridoio centrale, dipinto con una tenue mano di vernice bianca e occupato da qualche tavola di legno lasciata lì alla rinfusa. Per me era una situazione veramente insolita: Hiroshi era molto serio nel parlare, e ormai ci avevo fatto l'abitudine, ma avevamo una certa confidenza. Ora invece era tutto diverso.
"Ora possiamo parlare senza essere disturbati..."
"Che gran seccatura che sei!"

Per dare prova che facevo sul serio, appoggiai tutta la mia attrezzatura da ninja su una pila di tavole, in modo che rimanessi disarmato. Hiroshi fece la stessa cosa appoggiando la sua katana al muro.
"Non te lo mai detto, ma ora hai superato i limiti: ho sempre odiato il tuo atteggiamento, Hiroshi! Sei stato veramente un bastardo prima..."
"E a te cosa te ne frega?"
"Dovrei prendere dei provvedimenti contro di te!"
"Tu non lo faresti mai!"
mi rinfacciò spietatamente.
"Solo perché sei il futuro capoclan dei Hyuga o perché siamo amici da quando siamo usciti dall'Accademia?"
"Perché sei un sentimentale, Makoto!"
"Ah giusto... perché tu col pugno di ferro sei veramente bravo a fare il leader! Soprattutto quando devi menare tua sorella!"

Questa battuta Hiroshi non se la aspetteva proprio! Si arrabbiò non poco!
"Tu stanne fuori dai problemi del mio clan, chiaro?"
"Non posso!"
"Ah già! Perché lo Tsuchikage nuovo di carica deve sapere tutto..."
"No, perché sono preoccupato! Non l'hai ancora capito che voglio solamente aiutarvi?"
"Aiutarci un corno! Tu sei solo..."
accennò Hiroshi, senza però completare la frase.

Come un fulmine a ciel sereno, capì quello che voleva dire Hiroshi. Feci un passo avanti, portandomi praticamente faccia a faccia con lo Hyuga.
"Fammi indovinare... sono solo di transito, giusto? La mia nomina per te non è definitiva..."
"Non ci vuole molto per capirlo, Makoto!"
mi rispose Hiroshi sorridendo.
Ora tutto aveva un senso: non lo aveva mai ammesso, ma il fatto che fossi diventato Tsuchikage al posto suo lo aveva reso invidioso nei miei confronti. Non lo avrei mai potuto sospettare, fino a quel momento.
"Quindi per te, io sono solo uno che ti ha rubato il posto o cosa?"
"Quel posto era mio!" affermò Hiroshi alzando la voce.
"Non è vero! Entrambi avevamo le stesse opportunità, ma il Consiglio dei Saggi..."
"Che vadino a farsi fottere quei vecchiacci!"
"Ora che farai?"

Senza neanche rendermene conto, io e Hiroshi ci prendendo per la maglia. Bastava una scintilla e in quel corridoio si sarebbe scatenato l'inferno...
"Rispondimi!" insistettì. Hiroshi aveva una faccia arrabbiata, ma in realtà era solo una maschera. Lo conoscevo fin troppo bene e di conseguenza provai a forzare ancora un po'.
"Adesso che so tutto, prenderai il mio posto con la forza? Mi pugnalerai alla schiena, mentre sto dormendo? Vuoi scatenare una nuova rivolta e sommergere di sangue le strade di Iwa?"
In quel preciso istante apparve Midori, inserendosi tra di noi. Non mi ero accorto della sua presenza, con tutta probabilità aveva usato una tecnica del suo clan per non farsi vedere.
"Voi due siete degli imbecilli totali... ma tu lo sei di più Hiroshi!" letteralmente tuonò la Namikaze.
"Tu stanne fuori! Non difendere il tuo fidanzatino..." ribatté Hiroshi, ma in risposta Midori impugnò un kunai che aveva nascosto nella manica e lo puntò contro lo Hyuga.
"Per te questi anni che siamo rimasti nello stesso team non contano niente per te? Abbiamo corso nello stesso fango, abbiamo lottato e ci siamo coperti le spalle a vicenda per non so quante volte... vorrai rimanere fedele al tuo clan anche quando sai benissimo che stai sbagliando?"
Il tono della voce di Midori era sconvolto, quasi drammatico. In risposta Hiroshi allungò una mano, giusto per prendere la katana, ma Midori gli puntò nuovamente il kunai alla gola, impedendogli di tirar via il fodero.
"Non ci provare!"
"Hiroshi, te lo dico da amico: devi pensare con la tua testa! Non puoi..."
"Andate tutti al diavolo!"
urlò Hiroshi, scomparendo all'istante usando dei sigilli. Prima che se ne andasse, ebbi l'impressione che avesse gli occhi lucidi. Sperai che fosse un segno di pentimento.

Io tirai un sospiro di sollievo, ma Midori mi fissò con aria aggressiva. Non potevo dargli torno, di certo non avevo contribuito a calmare i toni...
"Per fortuna che ero nei paraggi!"
"Già..."
mormorai abbracciandola. Era una ragazza eccezionale, ed ero veramente fortunato ad averla accanto.
"Ora torniamo da quei due, non voglio preoccuparli più del necessario!"
"Ed io so anche di chi è la colpa di tutto ciò..."
"Quel bastardo del capoclan Hyuga!"
"Esatto. E' lui che da anni tira i fili, ma ora sta veramente esagerando!"

Ripresi le mie cose e scendemmo verso la stanza di Ayame. Ma con Hiroshi la questione non era risolta per niente, e temevo seriamente che la prossima volta poteva essere fatale, in ogni senso. Anche se continuavo a pensare che fosse un idiota, in parte provavo un po' di dispiacere per lui. Aveva proprio ragione Hiroshi, ero un sentimentale, dopottutto.
 
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Yameta
view post Posted on 14/8/2010, 17:17




Stavo per chiudere la porta della stanza di Ayame.. un ultimo sguardo prima di lasciare quel posto per un paio d'ore, che Makoto e la Namikaze arrivarono di fronte a me.
-Come sta?- domandò la donna
-Ora sta riposando, non le fa bene sforzarsi in quel modo. è ancora in convalescenza!- risposi glaciale
Era intuibile che la mia rabbia fosse contenuta in malo modo dentro di me, ero letteralmente furioso ora che non c'era Ayame a trattenermi.
Mi avviai verso l'uscita, Makoto e Midori avevano ben chiaro dove fossi diretto -Obito! Aspetta, che intenzioni hai?-
Mi voltai verso di loro e risposi con tono tombale -Se non sbaglio il capo del clan Hyuga si chiama Tetsuda Hyuga, non è vero?-
Ad entrambi vennero i brividi -Che.. che hai intenzione di fare, Hatake?!- sbottò la Namikaze
Niente di più facile -Parlare in quel modo al proprio Kage, che irrispettosi! Se avessero fatto ciò a me, avrei ucciso chiunque mi minacciasse di spodestarmi o che minacciasse la sicurezza delle persone a cui tengo!-
Makoto impallidì.. sicuramente si stava chiedendo come sapessi..
-Come sai della conversazione che ho avuto con Hiroshi?- domandò serio
-Non ho lasciato da sola, Ayame, se è questo quello a cui stai pensando- risposi mentre indicavo il mio occhio sinistro
-Il Byakugan non ha il potere di udire le conversazioni distanti.. è impossibile!-
Divertente.. sono davvero divertenti questi shinobi. Ora credo di iniziare a capire con che prospettiva Alucard guarda gli esseri umani.
-Il Byakugan è un'occhio che manifesta il suo potere dopo lo scambio di proprietari.. non avete la benché minima idea dei suoi sviluppi!- risposi con un ghigno
Non mi importava di far scoppiare una guerra contro il clan Hyuga o con Iwa stessa.. dicono che l'amore fa fare pazzie, ed io le avrei fatte! Avrei fatto calare la cresta al capo clan ed al fratello della mia Ayame.
-Obito.. ti prego, non fare sciocchezze! Risolveremo la cosa-
Il mio Sakki si scatenò con forza per tutto l'ospedale facendo paralizzare dal terrore medici ed infermiere, Midori compresa.
-Basta parlare! Le parole non sono servite con il tuo amico! Qui bisogna agire e non dire che si rimedierà! Ha picchiato la mia Ayame e quel maledetto clan la opprime! Io adesso andrò a parlare con quei bastardi e tu non me lo impedirai anche se questo significa radere al suolo l'intera Iwa!-
Non avevo realmente intenzioni di quel livello, ci tenevo alla nuova amicizia con Makoto ma.. la rabbia e l'amore appena scoperto erano più forti: avrei preferito non provarli.
Annullai la mia energia mentre mi mossi senza che Makoto e Midori potessero dire o fare nulla per cambiare idea.. tuttavia dovetti specificare loro quali fossero le mie intenzioni: nonostante il loro comportamento, erano la famiglia di Ayame e non avevo intenzione di far loro del male.. o meglio, non avevo intenzione di ucciderli.
 
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view post Posted on 14/8/2010, 23:20
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Una volta ripresomi dall'impressionante Sakki di Obito, capì che aveva ragione: questa storia doveva finire subito! E che diavolo... solo lo Tsuchikage! A me dovevano dare ascolto!
"Obito, vieni con me!"
"E dove?"
mi domandò lui sorpreso.
"Che domande... andiamo alla casata degli Hyuga! Una mezz'oretta di volo e siamo lì!"
"Ma sei impazzito anche tu, Makoto?"
mi rimproverò Midori. Io allargai le braccia: "Anch'io posso andare fuori di testa..."

In pochi secondi creai il mio mezzo aereo preferito, un falco d'argilla, su cui feci caricare Obito e Midori. Ovviamente prima di partire consigliai ai medici di dare un calmante ad Ayame, la poverina sarà sicuramente sconvolta e aveva bisogno di riposo.
Durante il volo radente su un boschetto, notai che Obito continuava a fissarmi in maniera strana. In parte lo capivo, anch'io mi sentivo un po' a disagio, in quel momento.
"Ehi! Non sei l'unico folle in questo trio!"
"Ma almeno hai in mente qualcosa o andiamo alla disperata?"
lamentò Midori.
"No, ho un piano... credevi che fossi così disperato?"
"Più o meno..."
mormorò lei.
"E sarebbe?"
"Io e Midori parleremo con il capoclan, Tetsuda. Tu invece Obito, parlerai direttamente con Hiroshi..."
"Ma sei sicuro che sia nella casata?"
chiese Midori.
"Certamente! Se non è all'ospedale per sua sorella, sarà nella palestra di casa per allenarsi con la katana! Lo conosco fin troppo bene, quindi fai attenzione Obito quando gli andrai incontro..."
"Casomai il contrario..."
bisbigliò Obito, facendo un sorriso poco rassicurante. Usò un tono del voce così maligno, che mi vennero i brividi lungo la schiena.
"Ehi! Non vorrai mica..."
"No, non in quel senso!"
"Ah..."
sospirai. "Però ti dò il permesso di maltrattarlo un po'! Però ovviamente niente di serio o di permanente..."
"Stai tranquillo, Makoto!"
mi rispose Obito tastandomi una spalla.
"Voi due siete dei pazzi completi!" sospirò Midori. "E siete pure die Kage!"
"E mentre io sarò impegnato con Hiroshi, voi due che farete?"
"Una breve discussione col capoclan, per illustrargli i miei progressi da quando sono in carica"
"Cioè?"
"Ho capito..."
accennò Midori. "Vuoi metterlo in imbarazzo, per vedere se perde quella sua posa da impassibile!"
"Ho sempre sognato di farlo!"
affermai con entusiasmo.
A Obito scappò una piccola risata. Dal suo punto di vista, forse eravamo più interessanti di quello che potevamo sembrare.

In pochi minuti il mio falco d'argilla atterrò proprio davanti alla casata degli Hyuga, un'enorme e lussuosa villa costruita su due piani, con il tetto blu e le possenti mura bianche. Le guardie al portone prima ci puntarono le loro armi, ma appena mi feci riconoscere, si scusarono e una di esse andò ad avvisare il padrone di casa. Essere Tsuchikage aveva i suoi vantaggi...
Poco dopo ci comunicarono che Tetsuda ci aspettava nella stanza da té, una immensa sala interamente rivestita in legno. Non era la prima volta che venivo ospitato e feci da guida ai miei due compagni di volo. Una volta entrati in giardino, seguimmo il viale bordato di ciotoli bianchi, ma ad un certo punto indicai ad Obito una costruzione sulla destra: era il dojo degli Hyuga, riservato a pochi componenti del clan. Obito si sfregò le mani per la gioia, ma intervenni per un ultimo avvertimento: "Lì dentro potrebbero esserci qualcuno della servitù. Non fare schiocchezze..."
"Sì, tranquillo!"
mi rispose Obito, quasi sbuffando. " Li manderò via, anche perché non dovranno esserci testimoni!"
A quel punto ci separammo, con io e Midori che puntammo dritti verso la stanza da té. A noi due, Tetsuda!
 
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Yameta
view post Posted on 15/8/2010, 00:30




Quando entrai dentro la palestra del clan Hyuga, ben tre volte più grande della mia a Konoha, vidi Hiroshi allenarsi da solo mentre due ancelle, anch'esse Hyuga, lo ammiravano ammalliate della sua bravura.
Niente testimoni. Usai il mio Sakki per far svenire le due ragazze mentre Hiroshi si voltava verso di me con la katana in mano.
Katayama poteva rassicurarmi quanto voleva sulle abilità da spadaccino dello Hyuga: non era al mio livello.
-Mi aspettavo una tua visita, Hatake-
Che toni.. davvero si credeva nella posizione di potermi parlare con quel tono
Avanzai con calma, che fosse il fratello di Ayame o no, niente mi avrebbe impedito di dargli una lezione con i fiocchi.
-Tu ed io dobbiamo parlare, Hyuga- dissi, anche se quelle non erano le mie complete intenzioni
-Non ho nulla da dirti, Demone di Konoha- concluse con tono gelido
Aveva ancora la katana contro di me ed aveva attivato il Byakugan -Non permetterò che il clan Hyuga venga contaminato da un sangue zozzo come il tuo.. è già un disonore che tu sfogga il Byakugan!-
Decisi di non dargli eccessivo peso.. per Ayame.
-Io amo Ayame e lei ama me.. perchè dovrebbero esserci complicazioni?-
La mia domanda lo aveva fatto imbestialire -Perché tu sei un inetto! Non voglio che per colpa di Ayame il clan ne rimanga danneggiato! Quella sgualdrina-
Stavolta fui io ad attivare il Byakugan -Attento pulcino, non sperare mai di imparare a volare come un falco come me. Non ne saresti in grado- poi, con rabbia mortifera aggiunsi -Soprattutto non osare insultare Ayame di fronte a me!
Di tutta risposta Hiroshi caricò verso di me con la katana, io sparii dalla sua visuale e gli apparvi da dietro con in mano la lama della sua katana, ora spezzata in due.
Non si era nemmeno accorto che lo avevo ferito alla spalla e che il suo sangue gocciolava a terra...
-Urgh.. come hai fatto, demonio-
Lo fissai con superiorità -Cosa c'è? é lo sguardo che rivolgi agli altri quello con cui ti sto fissando..- apparvi di fronte a lui e lo fissai con il mio Sakki alle stelle, l'intera palestra sembrava rompersi in due.
-Osa solamente sfiorare Ayame con un dito e ti ammazzo, verme!-
Hiroshi era completamente paralizzato ed io volli inferire.. volevo che ogni volta mi vedesse provasse terrore.
-Kurushimi Nanakoi: Lust[Dolore delle sette passioni: Lussuria]-
Usai il primo stadio del genjutsu più potente che conoscevo.
La zona si fece rossastra e dal nulla apparve il re dell'inferno, Yami, pronto a torturare la sua vittima..
-Allontanalo da me.. ti prego!!!!!- mi supplicò
Non dovevo ucciderlo, rammentai nuovamente.. così distolsi il genjutsu facendo cadere per terra lo sconvolto Hiroshi.. mi allontanai mentre rivolsi lo sguardo alla ricerca di Makoto e la Namikaze: stavano già parlando con il capo-clan, eh?
-Urgh.. dannato. Cosa sei?-
Lo fissai con uno sguardo atono e mi allontanai dalla palestra -Il tuo peggiore incubo: sono un Hokuriku e guai a te se fai soffrise Ayame o la tocchi semplicemente!- minacciai.
Prima di uscire dalla stanza vidi il suo viso pallido che agitava la testa per annuire.
Ed ora andiamo dagli altri.
Il mio tempo ad Iwa non era illimitato.
 
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view post Posted on 15/8/2010, 15:47
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Quando Obito uscì dal dojo degli Hyuga, io e Midori avevamo appena finito di parlare con il capoclan Tetsuda. L'Hokage strabuzzò gli occhi vedendomi, stavo ridendo come un pazzo e Midori stava facendo altrettanto, con quella sua voce delicata. Quasi impaurito Obito mi si avvicinò.
"Tutto bene?"
"Lo abbiamo massacrato!!!"
urlai di gioia.
"In che senso? Ma non dovevi..."
"Makoto è stato semplicemente magnifico! Prima ha esposto i suoi pensieri a Tetsuda sui suoi primi mesi da Tsuchikage, poi ha parlato di te e di Ayame..."
spiegò Midori. "A quel punto Makoto lo ha fermato ogni volta che tentava di controbattere!"
"Dovevi vederlo come mi fissava mentre lo zittivo ogni volta!"
commentai ridendo. "Altro che la sua proverbiale impassibilità!"
"Ti ricordi come stringeva la mano destra Makoto? Avrebbe voluto alzarsi in piedi e struzzarti!"
"Sarebbe stato perfetto se lo avessi zittito davanti al Consiglio dei Saggi, con i suoi estimatori alle spalle disperati... sarebbe stato memorabile!"

Obito sorrise e scuotè la testa. Si domandò per l'ennesima volta come aveva fatto Katayama a diventare Tsuchikage. Era semplicemente un pazzo, ma anche un buon stratega, in fondo.
"E pensare che ad un certo punto poteva saltare tutto!" affermai.
"Cioè?"
"Uno dei servitori che si trovava in giardino deve aver notato uno strano movimento nel dojo. Stava per andarci, quando con una scusa Midori si è assentata un secondo per bloccarlo..."
"Era così spaventato che credo se la sia fatta addosso! D'altronde, gli sono apparsa all'improvviso alle spalle minacciandolo di sgozzarlo..."
ammise Midori.
"Sei veramente una ricattatrice nata!" commentai.
"E tu un pazzo incosciente! Nessuno avrebbe mai affrontato Testuda in quella maniera!"
"Nonostante tutto però formiamo una bellissima coppia..."

Midori mi fissò in maniera strana, ma gli sussurrai che Obito sapeva della nostra relazione. In fondo, la sua presenza al mio fianco mi aveva dato il coraggio di affrontare quel bastardo.

Subito dopo tornai serio, dovevo sapere cos'era successo a Hiroshi.
"Com'è andato il vostro chiarimento?" domandi a Obito, anche se chiarimento era un eufemismo.
"Non credo che oserà più fare il gradasso con Ayame..." mi rispose.
"Non gli avrai lanciato una maledizione o qualcosa del genere?" chiese Midori, un po' preoccupata.
"No!" rispose Obito laconico. "Gli ho solo dato una bella lezione, mettendo in chiaro un paio di argomenti..."
Preferì non approfondire la discussione, e per questo motivo richiamai il mio falco d'argilla per riportare me e i miei ospiti a Iwa. Avrei lasciato libero Hiroshi per qualche giorno, sperando che riflettesse sulle sue azioni e che la smettesse di eseguire alla lettera gli ordini del padre...
Il volo di ritorno fu più piacevole, forse perché mi rilassai con il vento che mi accarezzava la faccia. Quando ormai il contorno degli edifici di Iwa era visibile all'orizzonte, mi rivolsi a Obito per un'ultima faccenda.
"Credo che non potrai rimanere ancora per molto a Iwa, giusto?"
"Sì, Katayama."
"Bhe, vorrà dire che la prossima volta sarò io a trovarti! Dopotutto, ho una ragione in più per venire a Konoha, giusto?"

Obito annuì. Scommetto che Ayame farà i salti dalla gioia sul letto d'ospedale quando l'avviserò del mio prossimo viaggio. Poi fu l'Hokage a rivolgermi la parola.
"Grazie..."
"Ah, di niente Obito!"
risposi. A quel punto mi voltai allungando una mano verso di lui. All'inizio fu un po' dubbioso, ma alla fine Obito mi strinse la mano, come per suggellare la nostra amicizia. A sorpresa anche Midori si unì, appoggiando la sua mano sopra le nostre.
"E' fatta! E' nato l'accordo Konoka-Iwa! Obito, mi hai veramente aiutato in questi giorni..."
 
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Yameta
view post Posted on 15/8/2010, 18:18




Perfetto!
Ora l'alleanza di Iwa è assicurata ed è stato merito di moltissimi eventi che mi hanno aiutato. Non mi fido del Kazekage ed avere Iwa dalla mia parte è sicuramente un bel vantaggio.
Con il fatto che io e Ayame fossimo fidanzati, il legame fra Konoha ed Iwa era molto più rafforzato. Non sarebbe riuscito questo piano nemmeno se l'avessi escogitato.. innamorarmi di Ayame sta giovando sia al mio spirito che alla situazione di Konoha.
Non potevo essere più soddisfatto di così.. tranne per il fatto che l'indomani sarei dovuto partire in direzione Kumo alla ricerca di Haka, che si nascondeva in quel paese.. inoltre dovevo parlare con Yosuke riguardo molte cose.
-Partirò domani, Katayama. Fissiamo un giorno per incontrarci a Konoha già da ora, che ne dici?- proposi
A dire il vero, avrei preferito il prima possibile ma, per fare tutto ciò che avevo in mente, occorreva un pò di tempo e dovevo anche aggiungere alcuni punti sulla lista delle cose da fare: alcuni di importanza personale altri di importanza nazionale.
Makoto si trovò d'accordo con la mia proposta e, dopo che arrivammo ad Iwa, fissammo di incontrarci a Konoha fra 43 giorni a partire da domani: avrei avuto tutto il tempo necessario ed avrei avuto anche il cuore in pace sapendo che nessuno avrebbe fatto del male ad Ayame.
Una volta stabilito gli ultimi accordi mi congedai e mi recai nuovamente in ospedale dalla mia Hyuga.
-Obi! Dov'eri finito?!-
Era alquanto arrabbiata notai, o forse faceva la finta offesa?
Mostrai un lieve sorriso mentre mi avvicinavo a lei e mi sedevo su una sedia -Scusami, sono stato impegnato a chiarire un paio di cose con tuo fratello-
A quelle parole, si pietrificò dalla paura -Non lo avrai ucciso?!!- disse poi alzandosi improvvisamente ed avvicinandosi verso di me.
Non so perché ma quell'atmosfera faceva sembrare che fossimo fidanzati da tempo, ed invece lo eravamo da sole tre ore.
-No.. gli ho solo parlato. Cosa te lo fa pensare poi?-
-Beh, se ti chiamano Demone della Foglia ci dev'essere un motivo-
Stavolta lo feci io il finto offeso, anche se in testa mia pensavo che dovevo ritenermi fortunato: sapeva del mio potere, anche se per sentito dire, e non ne aveva paura.
-No tranquilla, non gli ho fatto niente, se non mettergli un pò di paura. Da ora in poi non ti tratteranno più male-
Mi abbracciò, lasciandomi sorpreso da quell'abbraccio che oramai adoravo, il suo profumo era inebriante.
-Grazie.. Obito- erano lacrime quelle che vedevo?
Gliele asciugai con le dita e le accarezzai il viso -Ehi, sono o non sono il tuo ragazzo? Non sarò perfetto ma se qualcuno fa del male alla mia ragazza avrà le ore contate-
Stavolta fui io a lasciarla di stucco, stavolta fui io a baciarla per primo.
Restammo così per un paio di minuti, splendidi minuti di cui odiavo il rapido scorrere e la necessità d'aria, dopo che ci staccammo, lei, forse in un momento di eccessiva felicità, disse una battuta -Devo dire che baciare l'Hokage è una cosa unica-
Arrossii.
-Non..non esagerare. Non sono poi così irraggiungibile-
-Beh, se lo fossi io non ti starei baciando e non sarei la tua ragazza, no Obi?- ribatté lei con un sorriso mentre la facevo coricare, non era ancora nelle condizioni di agitarsi come una ragazzetta.
-Uffa.. mi annoio qui. Non vedo l'ora di uscire! Ci sono tantissime cose che vorrei farti vedere qui ad Iwa-
Sorrisi -Temo che sarò io prima a mostrarti le bellezze di Konoha che tu a farmi vedere quelle di Iwa-
All'inizio non capì a cosa mi riferissi ma poi le fu tutto chiaro -Parti domani, vero?-
Eh no.. non riuscito a vederla così triste. Diavolo, sono troppo condizionato da lei.
-Mi spiace.. ma non posso più rimanere ad Iwa, sono rimasto più del previsto ed i miei doveri di Hokage mi impongono di proseguire.. ci sono ancora tante cose che devo fare-
-Cose in cui devi combattere a rischio della tua vita, eh?- ribatté preoccupata
Io annuii, inutile nasconderglielo -Non preoccuparti.. non esiste nessuno, in questo mondo, che possa uccidermi- una bugia forse l'avrebbe fatta tranquillizzare.. i Kage, Alucard, Tobi e Kyooshu potrebbero farlo come io potrei uccidere loro.
Lei afferrò la manica della mia maglia e mi tirò a se per baciarmi nuovamente, appena ci staccammo mi sussurrò -Sta attento-
Passai tutta la notte in quella stanza d'ospedale, parlammo ancora ed aspettai che si addormentasse per poterla guardare dormire mentre rimanevo seduto sul portico della finestra.
Mi addormentai lì ed all'alba...

..non aspettai che si svegliasse, mi limitai a darle un bacio sulla fronte mentre mi dirigevo all'appartamento d'élite di Iwa dove Kosuke e Goumei mi aspettavano per partire.
-Obito-sama.. siete pronto?- mi domandò Goumei mentre mi porgeva i miei armamenti ed il cappello da Hokage che cinsi alla cinta.
Mi preparai e consultai Kosuke per la nuova meta in cui dirigerci -è all'interno del paese dei fulmini, si è mosso-
C'era solo un posto dove sarebbe potuto andare... -Dirigiamoci a Kumo- ordinai
-Ehilà!-
Ci stavamo per avviare quando vidimo Katayama e la Namikaze raggiungerci a bordo di un uccello d'argilla.
-Volevi partire senza salutare, eh?-
-Non voglio perdere tempo, Makoto- ribattei.. ragazza o non ragazza, io sarei stato sempre lo stesso scorbutico Hatake con gli altri.
-Ok ok.. hai fatto tutto quello che c'era da fare?- era chiaro che alludeva ad Ayame
-Si e.. tienila d'occhio per me, per favore - risposi
Lui annuì mentre poggiavo le mani sulle spalle delle mie guardie del corpo e mi concentravo -è stato un piacere avervi conosciuto. Katayama Makoto, Midori Namikaze-
-Lo è stato anche per noi, Obito Hatake-
Fu la Namikaze a parlare, sembrava molto più socievole delle altre volte.
-Dove sei diretto ora?- mi domandò Katayama
Ghignai -Porterò i tuoi saluti al Raikage, Makoto.. ci rivediamo a Konoha alla data stabilita e..- prima che attuassi la mia jutsu volli esprimere uno dei punti delle "cose da fare" -.. la prossima volta voglio combattere contro di te, Tsuchikage-
Con quelle parole sparii da Iwa e riapparii al confine fra il paese della terra e quello del fulmine: direzione Kumo!

(Fuori dal GDR: L'ultimo post a te, Bord. è stato un piacere! Al prossimo post!)
 
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view post Posted on 16/8/2010, 00:22
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(Fuori dal GDR: Grazie dell'onore Yameta! Alla prossima, allora!)

Obito se n'era andato da un pezzo quando io e Midori atterrammo sul palazzo dello Tsuchikage. Quel giorno mi ero svegliato di buonumore... le trattative con Konoha non poteva andare meglio di così!
"Sei piuttosto allegro..." osservò Midori.
"Lo sai che potrei passare alla storia di Iwa solo per quello che è successo ieri?"
"Lo so, ma ora non montarti la testa, Makoto!"
"Va bene... a proposito, com'è andata la tua visita all'ospedale?"
"A te non posso proprio nasconderti nulla!"
ammise Midori. "Ho visto quei due che parlavano... sono una bella coppia!"
"Come la nostra?"
domandai avvicinandomi a lei. Midori si lasciò tranquillamente abbracciare.
"Hai dei dubbi?"
"No."

Ci lasciammo andare in un lungo bacio, accarezzati da un leggero vento mattutina. I suoi occhi azzurri, i suoi capelli biondo scuro, le sue labbra sottili e delicati... senza contare che era astuta e un po' truffatrice: come facevo a non impazzire con una donna così!
Avevo perso la conignizione del tempo, infatti Midori battendo su una spalla mi ricordò che dovevo essere in ufficio a quell'ora. Quasi spaventato, mi staccai da lei e corsi in fretta verso l'apertura sul tetto.
"E mi raccomando una cosa..." mi disse Midori.
"Cosa?"
"Non farti battere da Obito!"
"Contaci! Ah... avvisi tu Ayame che farà parte del mio team quando partiremo per Konoha?"
"Lo farò con piacere!"
affermò Midori, scomparendo dalla mia vista.
Quando entrai nel mio ufficio, Satoru, che ci teneva alla puntualità, mi richiamò. Evitai le lamentele raccontandogli che ero andato a salutare l'Hokage in partenza e mi sedetti direttamente alla scrivania, dove c'era una pila di scartoffie. Per la disperazione puntai lo sguardo fuori, verso il cielo azzurro. Poi osservai dalla mia postazione gran parte del villaggio: a parte i lavori per la ricostruzione dei quartieri danneggiati, tutto il resto era calmo, col la vita che era tornata a trascorrere tranquillamente. Sarebbe stato impensabile una situazione del genere, diversi anni fa...
"Ora Iwa è di nuovo un luogo vivibile... e mi impegnerò per farlo rimanere tale!"
Ero commosso, quel paesaggio dalla finestra sembrava un meraviglioso dipinto. Un desiderio represso da anni che si era finalmente avverato.
 
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43 replies since 2/8/2010, 19:08   443 views
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