| Il più grande rammarico di Makoto non era tanto per le condizioni avverse, quelle tormente di neve avrebbero fatto rallentare chiunque, ma per la velocità di marcia. Pur camminando per ore e ore, quando lui e Yosuke potevano, i passi di alta montagna che volevano raggiungere erano sempre lontani, come se qualcosa o qualcuno li spostasse all'indietro ogni volta che si avvicinavano. Fu in quei momenti che lo Tsuchikage iniziò a pensare che qualcuno da lassù li odiava... Ma nonostante le lunghe soste, a causa delle bufere che si erano abbattute sulla regione, e la fatica nell'avanzare nella neve, i due Kage erano giunti fino ai margini di un sentiero montuoso, che portava verso l'alto. Ma era terribilmente stretto, c'era lo spazio per una persona sola, e inoltre il cielo stava velocemente oscurando, un chiaro segno che il tempo sarebbe peggiorato da un momento all'altro. Makoto avrebbe preferito aspettare che la tempesta li superasse, ma Yosuke era così convinto di proseguire che quasi letteralmente strascinò con sé il suo collega lungo il sentiero. Il ninja del clan Madamu capiva alla perfezione la perseveranza di Yosuke, era una missione di vitale importanza, ma aveva la sensazione che avesse preso quella decisione senza ragionarsi sopra, come se fosse un fatto personale. Sebbene l'iniziale rifiuto, alla fine Makoto decise di seguire il suo compagno, anche perché rimanere fermi era la cosa più inutle che si poteva fare in quel momento. Lungo il costone il vento era veramente forte e sollevava parecchia neve, che offuscava non poco la vista. Ogni passo andava fatto con cura, il rischio di scivolare su una lastra di ghiaccio era più che possibile e come se ciò non bastasse, Makoto intravide qualche fulmine scaricare la sua energia passando da una nuvola all'altra. Nel giro di breve tempo tutta la potenza di quella tempesta si sarebbe scatenata a terra e il vero problema era che i due Kage erano proprio in traiettoria. Ad un certo punto i lampi erano così frequenti che all'improvviso uno di essi colpì la parte alta di una montagna vicina, creando un rimbombo che fece tremare anche i due ninja. Loro malgrado erano finiti in mezzo ad una tormenta, una delle più violente che potevano immaginare i due e pochi attimi un secondo fulmine colpì con violenza verso il basso, questa volta colpendo il versante della montagna dove si trovavano Makoto e Yosuke. "Merda! Questa era forte!" lamentò il primo. "Questa montagna è veramente piena d'odio..." mormorò il Raikage, venendo però sentito dal suo collega. "Basta con questa storia! E da quando... oh merda!!!" Appena Makoto alzò lo sguardo, vide un ammasso di neve e ghiaccio staccarsi sopra la sua testa e dirigersi verso la sua posizione. Era talmente potente che trascinò con sé delle grosse pietre, staccandole di netto dalla loro posizione. Non potendo fare molto, i due Kage provarono ad appiattirsi alla parete, ma il loro tentativo fu vano: appena il fronte della valanga passò, furono travolti in pieno e iniziarono a cadere verso il basso. Tutt'attorno era confuso e bianco, stava rotolando così velocemente che aveva perso l'orientamento. Era quasi impossibile capire se Makoto stava guardando verso l'alto o il basso, ma di sfuggita, quasi si sfuggita, rivide Yosuke. Anche lui stava agitando le braccia, nel tentativo di coprirsi la testa e fu in quel momento lo Tsuchikage in cui alcune rocce vaganti sopra le loro teste. A quel punto era chiaro che se non fosse stata la caduta ad ucciderli, sarebbero state le rocce a farlo. "Non può finire così... non può finire così... NON PUO' FINIRE COSI'!!!" Nonostante la sua mente fosse ancora scombusolata per via della caduta, Makoto riuscì a trovare un po' di argilla esplosiva e alla disperata decise di farla detonare. Non fu uno scoppio molto violento, ma bastò per creare una bolla d'aria che fece balzar fuori Yosuke di traiettoria, finendo quasi ai margini della valanga. Potendo finalmente avere qualche punto di riferimento, il Raikage provò ad aggrapparsi a qualcosa per bloccare la sua caduta. Non riuscendo ad afferrarsi a nulla, con un rapido gesto della mani impugnò uno delle sue spade e tentò a conficcarla nella parete. Ma essendo ricoperta dal ghiaccio, ci vollero ben tre tentativi, ma con un ultimo sforzo Yosuke riuscì a trovare un modo per rallentare la sua caduta. Ma a seguire non ci fu un atterraggio morbido, anzi finì sotto uno strato di neve alto circa un metro, che lo coprì interamente. Essendo però dotato di una certa forza fisica, dopo aver scavato un po' a mani nude nella neve riuscì ad emergere, potendo finalmente fare un lungo respiro. La soddisfazione per essere uscito quasi illeso da quella situazione durò pochissimo, giusto il tempo di guardarsi attorno e capire che Makoto, a differenza sua, non aveva evitato il grosso della valanga. Preoccupato come non mai per il suo comagno d'avventura, Yosuke si rialzò in piedi, nonostante le botte subite, e cercò nervosamente Makoto tra la neve. Ma di lui non c'era alcuna traccia e ad un certo punto disperato iniziò a scavare in quel cumulo di neve, ghiaccio e rocce, che avevano completamente riempito la zona circostante. "No Makoto... non puoi lasciarmi qui, porca puttana!!!" A causa dello strato appena caduto, in alcuni punti la neve era instabile e in certi punti si sprofondava, come capitò allo stesso Raikage durante le ricerche. E fu in quel momento che Yosuke sentì qualcosa toccargli il piede, ma non era una mano. Sembrava che qualcosa gli stesse risalendo la gamba e quasi spaventato guardò verso il basso. Solo spolverando un po' di neve lo spadaccino vide sui suoi calzari un piccolo ragno bianco, che con fare un po' incerto camminava su di lui. Ma non era un ragno qualunque, era un'opera di Makoto! Non c'erano dubbi a riguardo! Capendo dove scavare, il Raikage iniziò a spostare a mani nude più neve che poteva, finché non intravide la sagoma dello Tsuchikage, disteso per lungo e con una mano protesa verso l'alto, probabilmente quella usata per creare il ragno. Una volta sollevato, Yosuke lo aiutò a tossire, per liberare la bocca da neve o altro, e cercò di farlo rianimare tirando un paio di leggeri schiaffi sulle guancie. Ci fu qualche reazione da parte di Makoto, ma non sembrava completamente ristabilito e a quel punto il Raikage iniziò a temere oer le condizioni del suo collega. Se non si fosse ripreso in fretta, avrebbe dovuto prendere in seria considerazione l'idea di lasciare indietro Makoto e continuare da solo la missione...
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